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lunedì 10 novembre 2014

Il Puma e L'Adorazione della Croce: Appunti di viaggio nel mio Universo Interiore

La foto è presa in prestito dal sito amico, http://www.parrocchasmap.it/
Da alcuni giorni amiche ed amici de Il Caffè sono tornato da Terracina, dove il Progetto va bene. Oggi vi farò conoscere un po di più l'Adorazione della Croce. La Croce è stata ed è ancor oggi è uno degli elementi essenziali del mio Legame Speciale ed Intenso con la Fede, nella mia terrena, dopo la mia Nuova Conversione che come alcuni voi sanno è avvenuta il 21 Giugno 2003. Io quando vedo la Croce mi sento più sereno,  felice ed in pace con me stesso e con gli altri. La croce per me ha un carisma ed una grande forza di attrazione positiva per chi è credente. Al Caffè.... in questa fase della mia vita  terrena, le pubblicazione dei post saranno pubblicati seguendo  Il Progetto Nuovo Sal.  Quindi le date delle pubblicazioni,  saranno diverse da quelle delle festività religiose.  Le notizie sulla festa della Croce, sono prese in prestito dal sito amico, http://www.unavoce-ve.it/

Origine della festa.

La data del 14 settembre segna l'anniversario di una dedicazione che lasciò nella storia ecclesiastica un profondo ricordo.

Il 14 settembre del 335 una folla considerevole di curiosi, di pellegrini, di monaci, di clero, di prelati, accorsi da tutte le province dell'Impero, si riunivano a Gerusalemme per la Dedicazione del magnifico santuario restaurato dall'imperatore Costantino nel luogo stesso dove il Signore aveva sofferto ed era stato sepolto.

L'anniversario continuò ad essere celebrato con non minore splendore negli anni seguenti. La pellegrina Eteria, venuta a Gerusalemme, al tramonto del IV secolo, ci riferisce che più di 50  vescovi assistevano ogni anno alla solennità del 14 settembre. La Dedicazione aveva rito pari alla Pasqua e all'Epifania e si protraeva per otto giorni con immenso concorso di pellegrini.



Il senso della festa della Croce.

"Abbiate in voi, fratelli miei, lo stesso sentimento da cui era animato Cristo Gesù il quale esistendo nella forma di Dio, non considerò questa sua eguaglianza con Dio come una rapina, ma annichilì se stesso, prendendo la forma di servo e, divenendo simile agli uomini, apparve come semplice uomo. Egli umiliò se stesso, facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce". Le parole dell'Apostolo, che leggiamo nell'Epistola della Messa, ci danno il senso della festa che oggi celebriamo. I termini schiavo, croce sono, è vero, per noi parole correnti, perché hanno perduto il senso abbietto che avevano nel mondo antico, prima dell'era cristiana e perciò i destinatari della lettera di san Paolo capivano meglio di noi l'orrore della cosa e misuravano meglio di noi quanto Gesù Cristo si era abbassato con l'Incarnazione e la morte sulla Croce.


Il culto della Croce.

Il Cristo ha subito lo spaventevole supplizio per ciascuno di noi; ha offerto al Padre, con un amore infinito, il sacrificio del suo corpo disteso sulla Croce. Lo strumento di supplizio, fino allora oggetto di infamia, diventa per i cristiani la gloria e san Paolo non vuole aver gloria che nella croce del Signore, nella quale risiede la nostra salvezza, la nostra vita, la risurrezione, e per la quale siamo stati salvati e liberati (Introito della Messa).

Il culto della Croce, strumento della nostra redenzione, si è molto diffuso nella Chiesa: la Croce è adorata e riceve omaggi, che non si concedono ad altre reliquie e le feste della Santa Croce rivestono particolare splendore.

È stato già festeggiato il fortunato avvenimento del rinvenimento della Croce il tre maggio, oggi la Chiesa celebra l'Esaltazione della Croce, festa che ha un'origine complessa ma che la storia ci permetterà di precisare.



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A presto da........

Zi Nanni