Il caffè... con i Blog Cattolici



giovedì 19 luglio 2012

Il 6 agosto è la Festa della trasfigurazione del Signore, per me è festa due volte

La foto è presa in prestito dal sito amico, www. ecclesiaracalmuto.it 
Care amiche ed amici de il caffè... eccomi con voi, queste poche righe che scrivo di mio pugno servono ad introdurre alcuni cenni storici sulla Festa della trasfigurazione del Signore,  che la Chiesa Cattolica festeggia il 6 agosto. Dal 21 giugno 2003,  giorno nel quale ho iniziato il mio cammino di spiritualità, vocazione e  fede che molti di già conoscono, io ogni volta che leggo o ascolto questa pagina del Vangelo sento dentro di me serenità e gioia. Nella mia vita terrena, io il 6 agosto festeggio il compleanno e di questo sono particolarmente lieto, nonostante le mie difficoltà, per il fatto di essere nato ringrazio il Signore ed i miei genitori. I cenni storici del presente post sono presi in prestito dal sito amico: www.santiebeati.it

La liturgia romana leggeva il brano evangelico riferito all'episodio della trasfigurazione il sabato delle Quattro Tempora di Quaresima, mettendo così in relazione questo mistero con quello della passione. Lo stesso evangelista Matteo inizia il racconto con le parole: "Sei giorni dopo" (cioè dopo la solenne confessione di Pietro e il primo annuncio della passione), "Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni, suo fratello, e li condusse sopra un alto monte, in disparte. E si trasfigurò davanti a loro: il suo volto risplendette come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce". C'è in questo episodio una netta contrapposizione all'agonia dell'orto del Getsemani. E’ evidente l'intenzione di Gesù di offrire ai tre apostoli un antidoto che fortificasse in loro la certezza della sua divinità durante la terribile prova della passione.   
L'alto monte, non meglio identificato nel Vangelo, è quasi concordemente ritenuto il Tabor, che si erge nel cuore della Galilea e domina la pianura circostante. La data è da collocarsi tra la Pentecoste ebraica e la festa delle Capanne, nel secondo anno di vita pubblica, il 29, nel periodo dedicato da Gesù in modo particolare alla formazione degli apostoli. Quella montagna isolata era infatti molto propizia alle grandi meditazioni, nel silenzio solenne delle cose e nell'aria rarefatta che mitigava la calura estiva. E in questa suggestiva cornice Gesù si offrì alla vista dei tre prescelti in tutto lo splendore del suo corpo glorioso, quale sarebbe dovuto apparire in ogni istante per la naturale conseguenza della visione beatifica di cui godeva perennemente la sua anima, se per un miracolo d'amore e di umiltà non avesse costretto la propria umanità dentro l'involucro mortale, per offrire il suo corpo passibile di dolore in sacrificio al Padre per la nostra redenzione.

Ciao a presto e... Da zì Nanni

martedì 3 luglio 2012

La storia di San Domenico Savio il santo bambino, che protegge il mio caffè....

La foto è stata presa in prestito dal sito amico www.nonsolobiografie.it 
Amici ed amiche in questo post  vi racconto in breve,  la storia del Santo bambino. Quelle che seguono sono poche righe di introduzione. Io ho iniziato a conoscere  meglio questo santo il 30 ottobre 2007, quando ho cominciato ha frequentare la parrocchia che porta il nome di San Domenico Savio, che si trova a Terracina in provincia di Latina. Pochi giorni dopo ho conosciuto Don Massimo Castagna parroco di quella magnifica chiesa. Don Massimo e anche il mio padre spirituale. In quella parrocchia ho fatto prima la preparazione, poi la cresima era il 1° marzo 2008, avevo 40 anni. Per me è stato importante prendere il sacramento sopracitato da adulto  poiché ho potuto capire il vero significato del sacramento stesso.  Le parti della biografia sono presse in prestito dal sito amico www.nonsolobiografie.it


Qualcuno ha affermato che è un santino “latte e miele” e ha pensato di non parlarne più ai ragazzi d'oggi. Eppure, a guardarlo bene, appare un piccolo eroe, un elegante e distinto giovane della santità. È nato a Riva di Chieri (TO) il 2 aprile 1842, dove il padre Carlo con la mamma Brigida, si è trasferito da Murialdo di Castelnuovo d'Asti, per guadagnarsi il pane con la sua piccola officina di fabbro.
Quando il bimbo non conta che due anni, i Savio tornano a Murialdo, continuando il loro lavoro. Domenico è un marmocchio di pochi anni e quando il papà ritorna stanco alla sera, Domenico l'attende per dirgli: “Sei stanco papà? Io sono buono a poco, ma prego il buon Dio per te”. La mamma lo porta alla Messa tutte le domeniche. Gli altri bambini, mentre aspettano il prete, fanno schiamazzi. Lui si inginocchia per terra e prega. Quando a casa viene un tale che si mette a mangiare senza neppure fare il segno di Croce, Domenico si rifiuta di venire a tavola, perché “non posso mangiare con uno che divora tutto come le bestie”. A sette anni è ammesso alla prima Comunione, cosa rarissima ai suoi tempi. 


Amici questa una parte della vita del santo bambino, quello che mi è piaciuto di lui è la sua grande fede fin da piccolo e la sua grande forza d'animo. Ciao a presto e.... 




zi Nanni